mercoledì 6 giugno 2012

Perchè corriamo tanto?

                                                     Perché corriamo tanto?
Per motivi di lavoro ho conosciuto moltissime persone:molte sono dimenticate,altre sono ancora presenti,con alcune mantengo un rapporto personale,con altre solo professionale,certamente,una persona,conosciuta tanto tempo fa non la scorderò mai. A quel tempo eravamo entrambi giovani e subito entrammo in confidenza,e scopri che lui aveva un grandissima passione,un po’ in comune a tantissimi,me compreso,ma la sua passione era diversa,era viscerale,lo possedeva,era la passione per le Ferrari. Certo Ferrari è un mito che tantissimi abbiamo,ma non tutti,lo inseguiamo,Lui si! Tant’è che un bel giorno che ero passato da lui,la prima cosa che mi disse appena mi vide fu:mi sono comprato una Ferrari. Sono felice per te rispondo,finalmente,hai realizzato il sogno della tua vita,ma poi aggiungo,scusami ma che te ne fai,dalle nostre parti non esistono strade per godersi una Ferrari,e lui mi risponde:non ha importanza. Festeggiammo l’acquisto,non parlammo di lavoro,ci salutammo e continuai il mio solito giro. Il mese successivo,tornai a trovarlo,ma stranamente non vidi la Ferrari in bella mostra davanti la porta,un po’ preoccupato,entro,lo vedo,e stavolta sono io che subito gli chiedo: la Ferrari? Lui,mi guarda,e mi rassicura dicendomi:non è successo niente,l’ho venduta,come l’hai venduta?mi risponde:accomodiamoci in ufficio,prendiamo un buon caffè,e ti racconto tutto. Prende dalla scrivania un foglio di carta e comincia a spiegarmi: vedi sin dal primo giorno che ho avuto la Ferrari non ho fatto altro che fare sempre lo stesso tragitto,da … a….andata e ritorno totali 200 chilometri,e perché domando io, lui,volevo battere il record di tempo sia in andata sia in ritorno e quindi trovare il limite oltre il quale non si può andare,e lo hai trovato chiedo? Lui mi risponde:No! Perché dopo venti giorni di records battuti,ieri l’altro,mi sono chiesto: che senso aveva correre cosi veloce da non vedere il paesaggio che mi circondava o mi veniva incontro,e con il quale a causa della mia velocità non potevo interagire,allora ho deciso:l’ho venduta, e ho ricomprato una comoda berlina,cosi quando guido posso guardare il paesaggio che mi circonda,e ho scoperto che è bellissimo,e pensare che non lo vedevo,ossessionato dalla velocità. Ricordo perfettamente,che lo abbracciai,dicendogli:mi hai svelato un grande segreto. A differenza di tutti gli altri esseri viventi noi Umani viviamo immersi dentro i paesaggi che sono in continuo movimento. I nostri paesaggi si muovono e si materializzano insieme alla nostra crescita,perché siamo noi che li creiamo e li muoviamo. All’interno dei nostri paesaggi troviamo non,solo immagini di naturali bellezze,ma soprattutto persone che interagiscono col nostro paesaggio,e nel momento in cui,ci fermiamo un solo attimo,e interagiamo con una sola di queste persone,automaticamente,creiamo un ulteriore paesaggio. Basta pensare al momento in cui,in un paesaggio,in un straordinario momento,un ragazzo e una ragazza,decidono di fermarsi un attimo e poi,insieme,fare la stessa strada. E’ chiaro che fermarsi un attimo per poi ripartire è necessario,serve a creare nuovi paesaggi.   In questi ultimi anni però vedo l’uomo che insegue a folle velocità un limite che mai raggiungerà per il semplice motivo,che non potendo uscire fuori da questo pianeta,inesorabilmente,si ritroverà al punto di partenza,in un profondo stato di frustrazione. Perché?:primo, saranno passati gli anni,e non se n’è accorto”la velocità ti obbliga a guardare,in una sola direzione”secondo,guarderà i suoi figli e li vedrà grandi senza averli visti crescere,terzo,guardando la sua compagna,maledirà tutti i momenti che non è stato con lei seduto al tavolino di un bar,o in spiaggia a guardare,il sole che va a dormire,inseguito dalla luna che si sta svegliando,o quando insieme a lei misuri la temperatura al bambino,che ha preso il morbillo,che poi diventa una festa e ci fai le foto,o quando neanche hai avuto la scusa di litigare per poi fare pace. Infine quando pensi che gli altri siano invecchiati,perché non hai avuto il tempo di fermarti allo specchio. Questi sono gli effetti devastanti della velocità,per cui se questa scelta è autonoma,fermiamoci a riflettere e rallentiamo,per interagire con i nostri paesaggi,se invece è costrizione,fermiamoci, prendiamo coscienza ,e gridiamo a tutti che vogliamo rallentare per goderci i paesaggi che costruiamo. In fin dei conti la nostra Terra impiega 24 ore per fare un giro, che senso ha andare più veloci?                   
Ciao a tutti. Alla prossima by Navajo 50

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