giovedì 21 giugno 2012

IL LAVORO

                                                             IL LAVORO
Il lavoro è il pilastro fondamentale su cui si basano le nazioni e le società. In Italia la Carta fondamentale tutela una serie di diritti dei lavoratori garantendo in particolare quelli delle fasce più deboli come le donne.
  • L'art. 1 stabilisce che L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
  • L'art. 4 sancisce che " La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
  • L'art. 35 tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni curandone anche la formazione e l'elevazione professionale.
  • L'art. 36 sancisce il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
  • L'art. 37 estende alla donna gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Il codice civile all'art. 2110 tutela anche il periodo di gravidanza e di puerperio.
  • L'art. 38 tutela l'assistenza sociale e le forme di previdenza.
  • Il diritto di sciopero è garantito dall'art. 40 ed è regolato dalle leggi.
  • L'art. 41 è un crocevia nel quale si incontrano le esigenze del capitale e la sicurezza nel lavoro: l'iniziativa economica privata è libera, ma non può recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. L'art. 2087 del codice civile stabiliva già l'obbligo di sicurezza del datore di lavoro.
  • L'art. 46 prevede, ai fini dell'elevazione economica e sociale del lavoro, il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende secondo quanto stabilito dalle leggi.
Questo è ciò che è scritto nella nostra Costituzione:semplicemente perfetto. Questi dettami costituzionali per circa un trentennio sono stati perseguiti e realizzati,consentendo al nostro Paese di ottenere un larghissimo e diffusissimo benessere. Il nostro Paese pur essendo quasi privo di materie prime si affermò nel mondo per la produzione manifatturiera e soprattutto grazie al talento dei nostri lavoratori, il Made in Italy diventò un culto in tutto il Pianeta. Tutto ciò fu possibile grazie alla grande visione del lavoro dei padri costituenti prima, e poi grazie alle grandi battaglie politiche e soprattutto sindacali dopo. Purtroppo,tutta quella generazione di persone di grande statura morale,pian piano viene a mancare,e come spesso succede si verifica il salto generazionale,per cui si presentano personaggi di scarsa statura morale,politica,e sindacale,ma soprattutto incapaci.
Questi personaggi che costituiscono l’attuale classe politica e sindacale non sapendo cosa fare perché incapaci si comportano esattamente come quei figli che ereditano l’impero economico del genitore e essendo inetti e incapaci,proprio per il salto generazionale,l’unica cosa che fanno e quella di dilapidare in pochi anni il patrimonio svendendolo. L’attuale classe politica sta esattamente dilapidando il patrimonio di tutto il Popolo Italiano,costruito con enormi sacrifici e fortissime lotte sindacali, per incapacità e scarsissima morale,perché se solo avessero un briciolo di morale,si sarebbero già dimessi per fare posto a chi è in grado,di affrontare e risolvere un problema complesso ma non difficile come quello del lavoro. Con le privatizzazioni hanno cominciato a svendere il Nostro patrimonio,poi le dismissioni,e continuano a perseguire questo obiettivo che inevitabilmente ci porterà alla miseria,perché uno Stato senza patrimonio diventa una colonia,e per far ciò,adesso cercano di smantellare gli articoli costituzionali sulla materia Lavoro per preparare ulteriori svendite,del nostro patrimonio,adducendo la puerile scusa che è necessario perché lo impone il libero mercato e la globalizzazione. Allora dico a tutti voi strani personaggi della politica e del sindacato attuale Io credo,alla vostra incapacità,e inettitudine,ormai palese,ma non credo alla vostra buona fede, perché:Io piuttosto che fare arretrare e impoverire il mio Paese,oggi chiamerei i cosi detti paesi emergenti,quelli cioè che non hanno regole e quindi fanno concorrenza sleale,e direi loro: ecco le regole da rispettare per competere,e passerei loro i nostri nove articoli principali della nostra Costituzione sul tema Lavoro e aggiungerei prendere o lasciare,se prendono bene, parte una sana competizione,se lasciano, giù dazi e misure a protezione del talento dei nostri lavoratori e soprattutto del marchio Made in Italy, e me ne fregherei dei mercati,della globalizzazione e delle vostre scuse da inetti e incapaci. Per cui,voi strani personaggi della politica e del sindacato attuale, non avendo gli attributi,sarebbe bene che in blocco andaste via,ma mi sorge il sospetto che forse avete altri interessi per restare,e allora dico: che e arrivato il momento che la Nazione intera prenda coscienza di questa svendita patrimoniale messa in atto da voi incapaci o interessati,e traendo le dovute conclusioni prenda i legittimi provvedimenti”le elezioni politiche sono a breve”. Dovete essere spazzati via,e se il caso, perseguiti, è inammissibile che la Nazione Italia diventi una colonia.
Ciao a tutti alla prossima By Navaco 50

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