domenica 9 febbraio 2014

IL MIO REAME


                                                        Il mio Reame

 

Io sono nato in un reame,molto piccolo,almeno cosi lo vedevo io,in quale parte del mondo ancora non lo so, ma so che d’inverno non faceva freddo,e che d’estate non faceva caldo,per cui oggi che so qualcosa in più di geografia avendo appena dieci anni,penso che si dovesse trovare,o dieci gradi sopra l’equatore o dieci gradi sotto.
Il reame dove vivo io,confina a Nord, non so,perché non ci sono mai stato,ma sento dire dai più anziani,che più a nord vai più freddo fa,allora ho deciso che da grande non andrò mai a nord perché non amo il freddo,perché il freddo è un cattivo compagno,e ti fa vedere le cose in maniera diversa ,strana..
A sud confina con,non so,perche non ci sono mai stato,ma sento i più anziani che dicono,che,più a sud vai più caldo fa,allora,ho deciso che da grande non andrò mai neanche a sud perché non amo il troppo caldo,perché il troppo caldo alza la nostra temperatura e questo ci fa vedere le cose in modo diverso ,strano.
A est il mio reame confina con gente come noi non troppo caldo non troppo freddo,ma i più anziani dicono che hanno un problema in più rispetto a noi e cioè,che da loro il sole sorge prima,e quindi, si devono alzare prima ,e quindi,prima lavarsi i denti,prima andare a scuola,prima,fare i compiti,prima andare a dormire,una noia mortale,e siccome io non voglio essere sempre il primo ho deciso che da grande non andrò mai a est.
A ovest il mio reame confina,con gente come noi,non troppo freddo,non troppo caldo,ma i più anziani,dicono che loro,hanno un grande vantaggio,rispetto a noi,e cioè ,da loro il sole sorge dopo per cui ,fanno le stesse cose che facciamo noi ma molto dopo,allora ho deciso,che da grande andrò verso ovest,cosi potrò fare le stesse cose con più calma.
Durante la mia fanciullezza,vissuta nel mio reame un giorno,conobbi,durante il mio girovagare per il reame una ragazzina,bellissima,che seduta su un vecchio tronco d’albero,abbattuto forse da un fulmine,se ne stava li pensierosa,con le mani che reggevano il suo bellissimo viso,allora mi fermai,e la fissai stupito dalla sua bellezza,i suoi capelli neri,come le piume di un corvo incorniciavano,il suo viso,aveva gli occhi,verde smeraldo come il colore del mare, che mai avevo visto,ma che sempre avevo immaginato,e poi il suo sorriso,unico,allora,capi subito due cose,nonostante i miei dodici anni,lei aveva bisogno di me perché si era persa nel bosco,io avevo bisogno di lei perché mi ero perso nei suoi occhi.
Facemmo conoscenza,lei mi parlava e io mi perdevo nel suo sguardo,nonostante ciò,la portai fuori dal bosco e la accompagnai a casa ,davanti casa sua,mi accorsi che eravamo davanti il palazzo reale,e che tanta gente preoccupata la stava cercando,allora lei affidandosi a mani amiche si girò verso di me mi disse: ciao,grazie,ci vediamo,e io svegliatomi dal mio torpore di rimando,risposi,certo mia principessa.
I mesi,e gli anni a seguire furono un un turbinio, un’esplosione di sentimenti e amore,io e la mia principessa,vivemmo tantissime stagioni ,sull’altare del nostro amore,lei mi guardava e io non capivo perché mi perdevo nel suo sguardo,e più la guardavo più non riuscivo a capire,quello che stava accadendo,finche un giorno,lei mi disse:è tempo di decidere,io distolsi gli occhi dal suo sguardo,e all’improvviso feci i conti con la realtà,mentre io continuavo a perdermi nel suo sguardo il mondo era cambiato,non esistevano più i punti di riferimento ,Nord,Sud,Est,Ovest,tutto era cambiato,perso, fuori dal suo sguardo,e sperduto in questo nuovo mondo,in un attimo di freddo Nord,misto a un caldo Sud,trovai la forza di dire, mia amatissima principessa:non ti dimenticherò mai perché sei e sarai la mia essenza,ma io vado a Ovest,dove tutto può accadere,e dove nulla è ancora scritto,vado incontro alla mia vita con te nel mio cuore.
Palermo 25 gennaio 2013
 

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